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SOMMARIO:
Prima della rivoluzione degli anni
sessanta eravamo convinti che il disagio tra il mondo maschile e femminile
fosse determinato dalla dipendenza economica della donna rispetto all'uomo,
oppure da una sorta di inferiorità mentale della casalinga relegata nel piccolo mondo familiare.
Si credeva inoltre che i tabù sessuali fossero l'origine di molte nevrosi
isteriche e malattie psicosomatiche. 1 il vissuto archetipico. Anche l'uomo più evoluto nel sostenere
l'emancipazione femminile, soffre l'ansia coattiva per una scissione tra
il suo mondo razionale ed il suo mondo inconscio ove alberga tutta la sua
storia filogenetica ed ontogenetica. 2 Il legame con la madre. L'incapacità di amare spesso riporta alla relazione
neonatale tra il bambino e la madre, ma a prescindere dal comportamento materno
reale, nei sogni degli uomini si constata una scissione tra la Madonna immacolata
e la donna "Lilith". Nella scissione tra un amore spirituale ed un amore sessuale,
ogni rapporto con la donna è parziale, difficile, conflittuale. 3 La libertà sessuale La decodifica di questo universo inconscio, scisso tra amore profano ed amore erotico, tra antichi condizionamenti e nuovi valori è stata razionalmente affermata con il concetto di libertà sessuale e di parità dei diritti, allo scopo di favorire l'amore e la relazione tra l'uomo e la donna. Purtroppo però un cambio di valori così repentinamente affermati senza alcuna elaborazione ed integrazione, ha creato un reciproco disordine. Là dove c'è confusione è consequenziale la rabbia e la mancanza di regole. W. Reich che è stato il primo ad affermare la necessità della libertà sessuale, sosteneva che solo il sesso fatto con amore, in una convivenza libera da tabù e vincoli economici, può dare salute ed equilibrio trainante nel lavoro e nella società. Secondo l'autore "il matrimonio sessuo-economico" è veicolo di peste emozionale, distruttivo, quindi, sia a livello psico-fisico che sociale. Così ogni relazione sessuale che non sia scevra da altri vincoli che non siano dettati dall'amore diviene peste emozionale. Questo amore così poetico, romantico e vivificante, è invece stato utilizzato come sesso perverso ed ulteriore prevaricazione dell'uomo sulla donna. Già durante la rivoluzione russa Lenin sottolineava la necessità di recuperare alcune regole riguardanti i rapporti sessuali. Il concetto di libertà sessuale era decaduto in un " borghesismo distruttivo" e in atti di libidine sulle bambine. 4 Lo stupro psicologico. Non a caso, sui quotidiani, leggiamo
come la peste emozionale maschile ci propone ogni giorno di più atti di libidine su minori. I commenti
del pubblico manifestano spesso una dualità tra nuovi valori ed antichi preconcetti.
L'idea moderna di libertà protende ad affermare il diritto di esprimere i propri
desideri sessuali. Il preconcetto antico, condanna ancora la seduttivitàfemminile,
nonchè le madri che permettono alle figlie un abbigliamento seduttivo. Inoltre,
il maschio, quotidianamente sente il diritto di affermare una sessualità svincolata
da vincoli economici ma anche senza amore, senza relazioni, senza reciprocità
psicologica. E' dunque acquisita la negatività del rapporto "sessuo economico"
ma si esclude qualsiasi emozione che induca ad approfondire una relazione psicofisica
coinvolgente. La decodifica dell'antico mondo relazionale maschile-femminile
è divenuto quindi stupro psicologico. Ogni uomo ha, nel suo patrimonio genetico,
l'idea di ciò che offende una donna, questo archetipo veicolato solo nello stupro,
era altrimenti considerato per evitare accuratamente di ledere la dignità femminile,
non tanto per favorire le donne stesse ma per un sano egoismo proteso ad avere
una serenità in un rapporto che offriva reciproco benessere. Sulla scia di un
errato senso della libertà di azione, nonché sessuale, l'attuale maschio si
illude di affermare il suo potere di conquistatore, proponendo rapporti sessuali
all'interno di relazioni parziali o peggio ancora fugaci. Oppure continua ad
avere come un tempo, la moglie, l'amante ed una pluralità di rapporti sessuali,
arrangiandosi come può attraverso molteplici menzogne. In questo desiderio inconscio
di rimanere vincolato alla sua rabbia verso la donna emancipata ed al suo ormai
tramontato potere e desiderio di prevaricazione, egli diviene sempre più perdente.
Il senso di colpa che ne deriva si manifesta spesso in insuccessi lavorativi
e malattie psicosomatiche. Le donne usano la sofferenza provocata dal disamore
maschile per migliorarsi nella cultura, nell'autonomia, nella salute e nella
bellezza. Il maschio avviluppato in questa diabolica lotta per mantenere un
potere, ormai in declino, diviene sempre più perdente. Anche l'intelligenza
del maschio che ha attraversato la rivoluzione del "68", appare spesso
offuscata, meno vivace, meno curiosa verso ciò che è nuovo. I professori, i
politici, i medici cosi spesso ottenebrati dal desiderio di potere sulle donne,
scioccamente irretiscono, solo per scopi strumentali, le studentesse, le segretarie,
le pazienti che anagraficamente, talvolta, potrebbero essere leloro figlie.
Essi rappresentano quella fascia di personaggi, formatasi in questi ultimi
anni che hanno determinato il loro fallimento e l'attuale crisi economica e
sociale. La prevaricazione e la strumentalizzazione della donna, contribuisce
oltremodo a perdere di vista l'obiettivo prefissosi. Questo tipo di maschio,
sperando di stuprare resta stuprato. 5 Dal potere all'amore. Purtroppo questo lo possiamo verificare quotidianamente nella crisi del mondo del lavoro e dell'economia, determinata dai nostri governanti che anziché essere paladini del benessere collettivo hanno profuso infelicità e delusione con azioni e programmi racchiusi nel loro piccolo nucleo di desiderio di potere narcisistico che li ha solo indotti al declino. Superare il desiderio di potere dovrebbe essere l'obiettivo individuale per raggiungere e sentire che la prosperità comune è la fonte della prosperità individuale e che l'amore è la vera matrice del lavoro creativo. Decidere volontariamente di lasciarsi andare all'amore, alla passione, significa non lottare più per mantenere l'antico potere ormai deteriorato, significa accettare di entrare in un rapporto creativo che nel dare gioia diviene sorgente operativa del lavoro e di una società nuova. Per fare questo, l'uomo dovrebbe deporre la corazza che lo mantiene in piedi, ritrovare la sua innocente nudità per far fluire l'energia in tutto il suo corpo, per radicarsi nella terra e tornare a contatto con la natura. Le sue emozioni lo guideranno nella verità, nell'amore e quindi in un successo sociale senza sforzo. 6 La rabbia contro "Eva". Per giungere a questo sarebbe anche
importante che l'uomo entri a contatto con la radice della rabbia atavica
contro la femmina, rielaborando il mito di Adamo ed Eva. Nei sogni di uomini
che razionalmente sostengono a viva voce l'emancipazione femminile, emerge
spesso la figura di "Eva"
quale colpevole di aver scatenato la maledizione di Dio che condannò l'uomo
a procurarsi il cibo con grandi fatiche e "col sudore della sua fronte".
Inoltre è ovvio che se nell'inconscio alberga una simile opinione antica, la
rabbia che sale dalla radice più profonda dell'uomo rispetto alla donna, non
può creare un rapporto armonico malgrado la sua volontà. La disarmonia che ne
deriva non solo procura dolore e conflitto alle donne che l'uomo incontra, ma
soprattutto procura dolore a sè stesso, poiché non avendo un buon rapporto con
il suo lato femminile biopsichico, si auto boicotta adottando inconsciamente
comportamenti che si riflettono anche nel sociale. Egli, malgrado i suoi sforzi,
non si esprime al meglio di sè stesso per raggiungere gli obiettivi prefissi.
Attraverso questa primordiale aggressività si diramano molteplici complessi
inconsci come l'invidia, la competizione, l'incapacità di rapporti d'amore,
l'impossibilità di godere appieno del piacere della vita e di mettere in rapporto
armonico l'aspetto lavorativo, ludico e sentimentale. L'uomo impegnato totalmente
nel lavoro crede di perdere il suo tempo sentendo l'amore abbandonarsi allo
svago. L'uomo che convoglia le sue energie al gioco e all'amore, spesso non
riesce a dedicarsi al lavoro. Quando invece la continuità sarebbe proprio riuscire
a trasformare il lavoro in gioco. Sembrerà un'utopia ma, questo obiettivo così
auspicabile lo raggiunge solo chi si apre ai sentimenti del suo cuore ed
al piacere della vita. Aldilà di questo razionale desiderio che ognuno di noi
insegue, nell'inconscio alberga sempre più inesorabile la maledizione di Dio.
A nostra insaputa l'inconscio spinge spesso diabolicamente a distruggere tutto
ciò che ci procura felicità. 7 La ricerca interdisciplinare. Perché l'obiettivo venga spostato dal potere all'amore è necessario promuovere una ricerca interdisciplinare che sia messa al servizio di tutti al fine di avere chiaro il danno economico sociale, nonché il danno psicofisico che proviene da questo stato di confusione. Finché le sagge soluzioni si discutono nello stretto e circoscritto ambiente degli "addetti ai lavori" rimane un discorso puramente teorico. Sarà oltremodo importante effettuare incontri e dibattiti con il pubblico e con tutti i mezzi di comunicazione, perché ognuno senta la responsabilità individuale di tutto ciò che forma una società. Perché ognuno possa integrare con chiarezza l'idea che la libertà sessuale non è perversione, non è stupro psicologico ma è sesso fatto solo con amore. Perché individualmente si superi il desiderio di potere pur giungere a sentire che la prosperità comune è la fonte della prosperità individuale, che l'amore è la vera matrice del lavoro creativo. Ma per capovolgere l'ormai radicata idea del potere, per sostituirla all'amore, l'uomo dovrebbe accettare, umilmente, di mettersi in discussione. 8 Integrazione bioenergetica. Alla luce di quanto emerge come disagio biopsichico
rispetto: Come può riuscire l'uomo a contattare il cuore per amore,
per lavorare e conoscere se stesso? I dibattiti pubblici e continui sono indispensabili
quanto la sensibilizzazione di tutte le scuole e facoltà universitarie. Inoltre
sarebbe necessario preparare tutti i futuri professionisti ad abbracciare un
nuovo modello comportamentale nell'interazione con i loro futuri utenti. studenti,
pazienti e clienti. Però ciò che io ritengo indispensabile per il maschio di
tutte le età, è un lavoro accurato di esercizi bioenergetici, i quali oltre
a dare tono muscolare, aiutano ad aumentare la forza biopsichica entrando a
contatto con le proprie emozioni. I ricordi infantili come i vissuti archetipici
emergono dall'inconscio in un rivissuto spontaneo nel corpo stesso. Non più
la sola parola come nell'analisi tradizionale, ma la voce ed il corpo che all'unisono
rivivono e rielaborano il passato personale filogenetico
ontogenetico. Nei gruppi di esercizi ci sono anche le donne, per cui
il confronto continuo amalgama, in una interazione profonda, le esperienze emozionali
creando una nuova comunicazione tra femminile e maschile. Contattare il proprio
cuore significa liberarsi non solo dalle opinioni precostituite ma soprattutto
sciogliere le contrazioni corporee che non permettono il libero fluire dell'energia
biopsichica che è nel nostro corpo. Le stasi di energia danno luogo a disarmonia
delle forme del corpo dei pensieri e dei comportamenti sociali. Sbloccando
ogni contrazione, il corpo si libera, si scioglie in tutte le sue espressioni
e diviene spontaneamente portavoce, di azioni che dall'individuale si aprono
al sociale. Senza meno ognuno di noi avrà osservato come in questa
epoca le donne al di sopra dei cinquant'anni conservano ancora un corpo armonico
come le loro giovani figlie. Contrariamente sono molti gli uomini che già a
soli quarant'anni sono completamente sformati ed imbruttiti. Le stasi di energia
non solo non permettono loro un'apertura al mondo delle emozioni, ma creano
anche un'atrofia muscolare ed espressiva di tutta la postura corporea. La bellezza
esteriore è sinonimo anche di armonia interiore, di rinnovamento, di capacità
autocritica, di desiderio di comunicare con il mondo in modo creativo. La trascuratezza
che denuncia un corpo deforme, un volto corrugato, è la espressione di un profondo
congelamento delle emozioni, di una cristallizzazione dei pensieri e delle opinioni
precostituite, di una mancanza di autocritica, spesso è anche espressione di
atrofia dei pensieri. Quadro completo di un'espressione corporea che denuncia
grosse problematiche irrisolte, lo abbiamo spesso nei politici, nei professori
universitari ed in tutti coloro i quali sono i detentori del potere. In genere
proprio chi è invischiato nella peste emozionale cerca, attraverso strade inusuali
l'affermazione nel potere per usarlo non a favore del collettivo, bensì per
compensare il suo grande desiderio di schiacciare, distruggere il prossimo.
In questi uomini, l'invidia, la rabbia, la perversione, l'odio distruttivo,
mascherati da una falsa gentilezza, li spinge a manipolare onde realizzare il
più profondo desiderio di distruttività. Lavorando sul corpo, entrando
a contatto con le emozioni, non solo il loro aspetto esteriore diviene più armonico,
ma anche i loro pensieri e le loro azioni e la loro capacità d'amare diviene
sorgente di vita. L'apertura alla vita induce le donne a frequentare tutto ciò
che le mette a contatto con il loro corpo, con l'innovazione dei loro pensieri,
con tutto ciò che gli arreca gioia; giorno per giorno appropriandosi di se
stesse divengono armoniche. |
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